Ieri, in una simpatica giornata grigio topo le paillettes si riuniscono al solito per le consuete prove, nella speranza di riuscire a fare una figura se non magnifica almeno dignitosa.
La vera new-entry della giornata è Pier, al secolo Pier Davide Accendere, unico uomo ammesso a prendere parte alla pièce con un favoloso cammeo di cui non anticipo nulla, tranne il fatto che indossa una camicia hawaiana a petto nudo, un briatoriano cappellino di maglia e un paio di favolosi occhiali da sole con le lenti azzurre che più tamarri non si può.
Di fatto ieri c'è stata una prova costumi. Abbiamo disseminato il salone di telefono rotti, occhiali demodé, foulard, guanti da cucina, vestiti d'altri tempi, giacche,lenzuola, portacipria, gomitoli, un vero casino.
Che se entrasse qualcuno penserebbe a un mercatino dell'antiquariato piuttosto che a uno spettacolo teatrale.
Mancano venti giorni scarsi scarsi.
Mancano soldi (quelli sono sempre mancati).
Manca di stampare locandine e adesivi.
Manca l'elio (che non è un amico ma elio vero e proprio).
Manca di sistemare le proiezioni video.
Pier ci manchi!
Manca una macchina fotografica che immortalasse Bruna che si aggirava nei panni di Maria Callas dietro le quinte.
Manca un registratore per le esternazioni di Micol.
Manca le Cirque du Soleil che scritturi Augusta per il modo in cui riesce ad accucciarsi dentro una scala alta poco più di un metro.
Manca un telefilm che narri la storia della maestra Laura che smessi i panni dell'insegnante si trasforma in un'incontenibile animale da palcoscenico.
Manca qualcuno che mi chieda costantemente perchè ci siamo imbarcate in tutto questo.
Ora più che mai:
Dio ce la mandi buona!
3/12/2006
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